Rinuncia all’eredità: Guida completa, tempi e costi

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SCRITTO DA NOTAI DI TORINO

Notaio Lorenzo Bigiotto e Notaio Marina Strippoli. Nella loro attività professionale si occupano di successioni e famiglia, del settore immobiliare, e di quello commerciale.

La rinuncia all’eredità è un’opzione importante per i potenziali eredi che desiderano evitare l’acquisizione del patrimonio ereditario e dei relativi debiti. Tuttavia, è fondamentale comprendere le procedure e le implicazioni di questa scelta. 

Questo articolo fornirà una guida dettagliata sulla rinuncia all’eredità, illustrando i requisiti legali, i tempi e le conseguenze della stessa. Dalla dichiarazione formale da effettuare davanti a un Notaio o al Cancelliere del Tribunale competente, ai limiti temporali da rispettare, esploreremo inoltre la possibilità di revocare la rinuncia e gli eventuali diritti dei creditori del rinunciante. 

Se stai considerando di procedere alla rinuncia ad una eredità, continua a leggere per ottenere tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione consapevole e ben ponderata.

Punti chiave

  • La rinuncia all’eredità permette ad un soggetto chiamato all’eredità di evitare l’acquisto del patrimonio ereditario ed i debiti ad esso associati. 
  • La rinuncia all’eredità richiede una dichiarazione formale sottoscritta davanti ad un Notaio o al Cancelliere del Tribunale competente.
  • La rinuncia all’eredità deve essere perfezionata entro tre mesi dall’apertura della successione se il chiamato è nel possesso dei beni ereditari, in caso contrario opera la prescrizione decennale.
  • La rinuncia all’eredità è valida solo per l’intero patrimonio ereditario e non ammette condizioni o termini.
  • È possibile revocare la rinuncia all’eredità ed accettare quest’ultima, a condizione che il diritto di accettazione non sia già prescritto. Tuttavia, la revoca non è possibile se altri beneficiari hanno già acquisito l’eredità o se si pregiudicano i diritti di terzi sui beni ereditari.
  • I creditori del rinunciante possono impugnare la rinuncia all’eredità entro cinque anni se subiscono un pregiudizio dalla stessa e farsi autorizzare ad accettare l’eredità soddisfacendo i propri crediti.
Rinuncia eredità - Guida completa

La rinuncia all’eredita’: funzionamento, tempistiche e costi

La rinuncia all’eredità consente al soggetto, chiamato all’eredità del de cuius, di evitare l’acquisto del patrimonio ereditario, al quale pertanto rimane completamente estraneo. 

Conseguentemente, nel caso in cui vi siano debiti ereditari, i creditori nulla potranno pretendere dal rinunciante. 

La presenza di passività ereditarie è il motivo per cui normalmente si procede a rinunciare ad una eredità cui si è chiamati. Altre volte, però, si rinuncia ad un’eredità anche per motivi personali o di convenienza.

Gli effetti della rinuncia all’eredita’

Come si è detto, l’effetto principale della rinuncia all’eredità è quello di impedire l’acquisto di un patrimonio ereditario, o della quota dello stesso cui si sia chiamati per legge o per testamento.

Inoltre, la rinuncia all’eredità determina la devoluzione di quest’ultima a favore dei propri figli e nipoti in linea retta, ove sussistano i presupposti della rappresentazione. Altrimenti, l’eredità si accresce agli altri eredi, oppure, ove questi ultimi non sussistano, ai parenti più prossimi del defunto. 

Soprattutto in caso di eredità passiva, ossia gravata da debiti, è importante conoscere le sorti dell’eredità in caso di propria rinuncia alla stessa, in quanto, ove si abbiano figli, come si è detto, anche questi dovranno rinunciare all’eredità, e con loro i figli dei figli e così in linea retta all’infinito.

Ove detti figli o nipoti, chiamati per rappresentazione, siano minorenni o incapaci, sarà necessaria un’apposita autorizzazione giudiziale affinché gli stessi possano rinunciare all’eredità, ciò che talvolta richiede tempo, spesso non compatibile con i termini stabiliti dalla legge per rinunciare all’eredità, come si dirà infra, e determina un ulteriore aggravio di costi.

È bene, pertanto, rivolgersi ad un Notaio che analizzi la situazione dei chiamati all’eredità, indicando da subito la necessità o meno di ricorrere al giudice competente nel caso ciò sia necessario.

Infine, deve darsi conto della circostanza per cui, ove la successione sia regolata da testamento e l’erede sia anche beneficiario di un legato, detto erede potrà rinunciare all’eredità ma conseguire il legato; in altri termini, la rinuncia all’eredità non comporta rinuncia ai legati.

Aspetti formali della rinuncia all’eredita’

La rinuncia all’eredità deve essere fatta con dichiarazione ricevuta da un Notaio o dal cancelliere del Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione.

Vi è una competenza concorrente di Notaio e Tribunale, tuttavia tra questi vi è una differenza sostanziale in termini di competenza territoriale: se si vuole rinunciare in Tribunale ci si dovrà recare necessariamente presso il Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione; invece, se si vuole rinunciare per atto notarile, ci si potrà recare da un qualunque notaio in qualunque parte d’Italia.

In ogni caso la dichiarazione di rinuncia all’eredità sarà inserita nel Registro delle Successioni. 

Ove la rinuncia non venga fatta con le formalità previste dalla legge, di cui si è detto, essa non avrà effetto ed il chiamato all’eredità rimarrà tale, a meno che quest’ultimo non abbia nel frattempo compiuto un atto che comporti accettazione tacita dell’eredità, come, ad esempio, vendere un immobile facente parte del patrimonio ereditario.

Entro quali termini si puo’ rinunciare all’eredita’?

Quanto ai termini entro i quali si può procedere alla rinuncia all’eredità, bisogna distinguere a seconda che il chiamato alla stessa sia o meno nel possesso dei beni ereditari:

  1. ove il chiamato all’eredità sia nel possesso dei beni ereditari, la legge stabilisce un termine di decadenza di tre mesi dal decesso della persona del cui patrimonio ereditario si tratta, trascorso il quale, in caso di inerzia, egli sarà considerato erede puro e semplice;
  2. ove il chiamato all’eredità non sia nel possesso dei beni ereditari, opera la prescrizione ordinaria decennale; pertanto, il chiamato all’eredità potrà decidere se rinunciare o meno all’eredità entro dieci anni dalla morte del de cuius. Tale possibilità viene meno ove, nel frattempo, il chiamato abbia compiuto atti che comportino accettazione tacita dell’eredità, come si è accennato sopra. 

Documenti necessari per procedere alla rinuncia all’eredita’

Il Notaio richiede i seguenti documenti:

  1. documento di identità e codice fiscale del de cuius e di chi intende rinunciare all’eredità;
  2. certificato di morte del de cuius, che comprenderà anche l’attestazione dell’ultima residenza del de cuius;
  3. certificato di stato di famiglia. 

Inammissibilita’ della rinuncia all’eredita’ parziale o condizionata

La legge stabilisce la nullità della rinuncia fatta sotto condizione o a termine o solo per parte dell’eredità.

In altri termini, chi rinuncia all’eredità, rinuncia all’intero patrimonio ereditario allo stesso devoluto, sia esso attivo o passivo, non potendo scegliere se conseguire o meno alcuni soltanto dei beni che lo compongono.

Nemmeno è possibile che si rinunci all’eredità a condizione che si verifichi un determinato evento oppure a termine iniziale o finale. 

Pertanto, è importante che chi intende rinunciare all’eredità abbia la possibilità di riflettere in maniera ponderata su una scelta siffatta, ed a tal fine la consulenza con un Notaio è, il più delle volte, di grandissimo aiuto. 

Revocabilita’ della rinuncia all’eredita’

La rinuncia all’eredità può essere revocata, e pertanto l’eredità può essere accettata, purché non si sia ancora prescritto, per il chiamato rinunciante, il diritto di accettare l’eredità. La revoca della rinuncia è però possibile solo e soltanto se, nel frattempo, l’eredità non sia stata già acquistata dagli altri chiamati all’eredità e senza che si possano in alcun modo pregiudicare le ragioni acquistate da terzi sui beni ereditari.

Impugnazione della rinuncia all’eredita’ da parte dei creditori

I creditori del rinunciante possono impugnare la rinuncia all’eredità effettuata da quest’ultimo entro cinque anni dalla stessa, ove essa li danneggi; la legge attribuisce ai predetti creditori la possibilità di farsi autorizzare ad accettare l’eredità in nome ed in luogo del rinunciante, al solo scopo di soddisfarsi sui beni ereditari e fino alla concorrenza dei loro crediti.

Costi della rinuncia all’eredita’ per atto notarile

I costi “fissi” di una rinuncia all’eredità effettuata per atto notarile sono i seguenti:

  • imposta di registro in misura fissa pari a 200 euro;
  • imposta di bollo pari a 45 euro;
  • marche da bollo per euro 48 per l’inserimento della rinuncia all’interno del registro delle successioni del Tribunale competente;
  • spese postali.

L’onorario del Notaio resta variabile, essendo definito in base al tipo di prestazione, anche in termini di consulenza, resa al cliente. 

Sintesi – Infografica sulla rinuncia all’eredità

Infografica rinuncia eredità

Domande frequenti

Quali sono gli effetti della rinuncia all’eredità?

La rinuncia all’eredità permette ai chiamati all’eredità di evitare l’acquisto del patrimonio ereditario e dei relativi debiti. In conseguenza della rinuncia all’eredità da parte dei primi chiamati, la stessa passa ai figli e ai nipoti in linea retta, a condizione che sussistano i requisiti per la rappresentazione. In caso contrario, l’eredità si accresce agli altri eredi, oppure, se questi non esistono, ai parenti più prossimi del defunto.

Chi può effettuare la rinuncia all’eredità?

Il diritto di rinunciare all’eredità può essere esercitato dalla persona chiamata all’eredità per legge o designata come erede nel testamento e che desidera evitare l’acquisto del patrimonio ereditario.

Quali sono i termini per manifestare la rinuncia all’eredità?

Se il chiamato all’eredità è nel possesso dei beni ereditari, la rinuncia deve essere formalizzata entro tre mesi dall’apertura della successione. In caso contrario, scatta la prescrizione decennale.

È possibile revocare la rinuncia all’eredità?

Sì, la rinuncia all’eredità può essere revocata a meno che il diritto di accettazione del rinunciante non sia già prescritto e a condizione che altri beneficiari non abbiano già acquisito l’eredità o che non si pregiudichino i diritti di terzi sui beni ereditari.

Quanto costa fare la rinuncia all’eredità?

I costi fissi per una rinuncia all’eredità effettuata tramite atto notarile includono un’imposta di registro fissa di 200 euro, un’imposta di bollo di 45 euro e marche da bollo per 48 euro dovute per l’inserimento della rinuncia nel registro delle successioni tenuto presso il Tribunale competente. Inoltre, sono previste spese postali. L’onorario del Notaio può variare a seconda del tipo di servizio e della consulenza fornita al cliente. Si consiglia di contattare direttamente un Notaio per ottenere informazioni precise sui costi relativi alla rinuncia all’eredità.


Il ruolo del Notaio 

Il Notaio ha un ruolo cruciale nella rinuncia all’eredità.

Rivolgersi a un Notaio è essenziale per comprendere appieno le implicazioni e gli effetti dell’atto di rinuncia, quando è possibile revocarlo e quali sono i limiti temporali per effettuarlo. Inoltre, il Notaio fornisce consulenza su quali comportamenti tenere per evitare di accettare tacitamente l’eredità, offrendo una chiara panoramica delle opzioni disponibili.

Affidarsi alla competenza del Notaio garantisce una gestione corretta e informata del processo di rinuncia all’eredità.

Riferimenti

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